Il Congresso di Berlino e il Montenegro

Tra il 13 giugno e il 13 luglio 1878 si tenne il Congresso di Berlino a cui parteciparono i delegati delle grandi potenze: Francia, Russia, Turchia, Germania, Austria-Ungheria, Gran Bretagna e Italia.
Il Congresso, i cui lavori si svolsero sotto la regia del Cancelliere tedesco Bismarck, fu convocato sotto la pressione di Austria e Francia per risolvere la questione d’Oriente all’indomani del conflitto russo-turco scoppiato tra 1786 e 1878; il fine era quello di ridimensionare i vantaggi e il controllo politico sui Balcani che la Russia aveva ottenuto con la Pace di Santo Stefano.

Il trattato di Berlino, che si compone di un prologo e 64 articoli, ridefinì la composizione dei territori turchi europei sancendo, tra le altre cose, all’articolo 26 l’indipendenza del Montenegro:

“L’indipendenza del Montenegro è riconosciuta dalla Sublime Porta e da tutte le Alte Parti Contraenti che non ‘avevano ancora ammessa”

Il trattato prosegue:

Art. 28. Confini del Principato del Montenegro.
Art. 29. Antivari e il suo litorale vengono annessi al Montenegro alle seguenti condizioni: Le contrade situate secondo la su accennata delimitazione al Sud di questo territorio vengono restituite alla Turchia fino alla Bojana, compresa Dulcigno. Il comune di Spizza, fino al confine settentrionale del territorio accennato viene incorporato alla Dalmazia. Il Montenegro avrà piena e libera navigazione sulla Bojana…

Il Montenegro non potrà avere né navi, né bandiera di guerra. Il porto di Antivari e tutte le acque del Montenegro restano chiuse alle navi da guerra di tutte le nazioni…La polizia marittima e sanitaria sarà esercitata dall’Austria-Ungheria mediante leggere imbarcazioni guardacoste.

Il Montenegro adotterà la legislazione marittima vigente in Dalmazia. Dall’altro lato, l’Austria-Ungheria si obbliga
di accordare la sua protezione consolare alla bandiera mercantile del Montenegro. Il Montenegro dovrà intendersi con l’Austria-Ungheria sul diritto di costruire e di mantenere traverso il nuovo territorio montenegrino una strada ed una ferrovia. Su queste strade verrà assicurata una piena libertà di comunicazione.

Il Montenegro con il trattato ottenne un riguardevole accrescimento del proprio territorio, raggiungendo la superficie di 9.475 km, e importanti città quali Podgorica, Nisick, le città portuali di Antivari e Dulcigno (1880). L’accesso al mare rappresentò la realizzazione di un sogno lungamente atteso dai governanti montenegrini e per questo motivo Nikola orgogliosamente era solito definire la città di Antivari (Bar) come la perla della mia corona.
La ridefinizione dei confini montenegrini però non soddisfece del tutto il Principe perché lasciava aperte alcuni problemi in particolare con la vicina Albania, pertanto raccomandò a Boz Petrovic e Stanko Radonjic suoi rappresentanti in veste di osservatori al Congresso di far presente la situazione:

“Una volta che i nostri affari sono completati… raccontate a ciascuno dei grandi rappresentati di potere che il Montenegro non è stato correttamente premiato e che le sue nuove frontiere in molti luoghi sono completamente innaturali… il popolo montenegrino sente la paura e il timore che, a causa di questi confini innaturali, saranno disturbati e ostacolati nella loro ricerca di un pacifico sviluppo”.

La data del 13 luglio 1878 è considerata uno spartiacque nella storia del Montenegro, segna l’uscita del Paese dal medioevo e l’inizio della storia del moderno stato montenegrino; il pieno riconoscimento internazionale della sua indipendenza chiuse quel percorso di formazione dello stato intrapreso al tempo del Vladika Pietro I e tutt’ora celebrata quale festa nazionale della Repubblica.